Che cos’è il contrasto dinamico e perché bisogna provarlo

BenQ
2020/08/10

Il contrasto dinamico è una funzione che è migliorata molto negli anni e, nell’epoca dei monitor da gaming HDR, è spesso fondamentale per vedere le immagini d’impatto contenute nei videogiochi, nei film e in TV con una miglior qualità. 

Gaming monitor dynamic contrast has improved so much, it’s actually essential in the HDR age

Ultimamente, da quando l’High Dynamic Range (HDR) è esploso sugli schermi e sulle scene, più o meno nel 2016, una delle domande che ci fanno più spesso riguarda proprio il contrasto. Il contrasto è una specifica fondamentale degli schermi che, nel caso dell’HDR, fa ulteriormente la differenza. Parliamo del contrasto dinamico, una specifica dalla grande variabilità, che spesso è fonte di confusione per i clienti. Ci siamo consultati con molti dei nostri product manager e con i nostri ingegneri, qui al Quartier generale BenQ, e abbiamo deciso di...fare luce sull’argomento. Il contrasto interessa particolarmente ai gamer, dal momento che la qualità di un videogame si vede anche grazie a dettagli definiti pixel per pixel. Comunque, anche gli appassionati di cinema sapranno apprezzare e far affidamento su un buon rapporto di contrasto.

Prima cosa: il contrasto in generale

Tutti i monitor e i TV utilizzano il contrasto per rendere visibili le scene più scure o alcune parti nere dello schermo. Se è vero che, in generale, quasi tutti i dispositivi permettono di visualizzare bene il bianco, con il nero la faccenda è leggermente diversa. Se il contrasto è basso, le zone nere o scure dello schermo sembreranno grigie. Ad alcuni non dà fastidio ma, in generale, è meglio che il contrasto sia alto, per poter vedere tutti i dettagli anche nelle scene più scure. Se giochi a Outlast, a Resident Evil 7, o a giochi del genere, sarebbe un peccato se i neri fossero grigi, si perderebbero molti dettagli. E non avrebbe senso, giocare a un videogame horror. Lo stesso vale per i film o le serie TV: a volte, i registi e i direttori della fotografia non vogliono che il pubblico veda certe cose e le nascondono, avvolgendole nell’oscurità. Uno scarso contrasto rovinerebbe l’effetto.

Il contrasto è la differenza massima tra il nero e il bianco su un dato schermo. Ripetiamo: dato che regolare il livello del bianco su uno schermo non è un grosso problema, il bianco viene utilizzato come punto di riferimento. Quindi, se vediamo un numero che può essere EX3501R’s 2500:1m, significa che il pannello ha i neri che sono 2500 volte più scuri del valore di luminosità più alto. In generale, è un buon valore, sebbene anche 1000:1 sia un valore più che adeguato.

Nota: quando diciamo che visualizzare le zone bianche o luminose dello schermo non è un problema, per i monitor, non intendiamo che la luminosità è uguale su ogni pannello. La luminosità si misura in nit o in candele, e varia ampiamente da un display all’altro. Per avere un buon HDR, un pannello deve poter superare i 350 nit/candele. Inoltre, il contrasto si misura per pannello, non è un valore universale. Per trovare il valore del rapporto di contrasto, gli ingegneri testano ogni pannello e cercano di individuare la differenza, su un dato monitor, tra il punto più luminoso e quello più scuro.

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Il contrasto dinamico non è niente male

Se un valore come 2500:1 rappresenta un contrasto nativo, prodotto dal pannello senza procedure aggiuntive, il contrasto dinamico spesso ha delle specifiche stratosferiche, con valori tipo 20.000.000:1. Se guardiamo il monitor o le impostazioni di un TV, probabilmente troveremo una funzione che si chiama “intensificatore del contrasto”. I monitor BenQ utilizzano diversi algoritmi e strumenti di elaborazione, come Black eQualizer, Light Tuner e HDRi, per sistemare e perfezionare sia il contrasto che la luminosità.  Questo metodo, su schermi moderni, migliora incredibilmente il contrasto, non andrebbe sminuito per banalità pubblicitarie.

Un tempo, il contrasto dinamico lasciava tutti molto perplessi. I maniaci dell’immagine lo consideravano un inganno e molti pensavano che causasse una perdita di dettagli. I gamer, invece, erano preoccupati dal lag ulteriore creato da questa funzione extra.

Restano tutti argomenti validi, in un certo senso. Per esempio, non possiamo negare che il contrasto dinamico crei un piccolo input lag, perché è un’ulteriore fase di elaborazione dell’immagine. In ogni caso, i processori dei monitor migliorano in continuazione. La maggior parte dei preconcetti relativi all’intensificazione del contrasto risalgono agli anni Duemila, quando i primi monitor LCD, i più famosi, avevano uno scarso contrasto e svilupparono degli intensificatori di contrasto piuttosto dubbi.

Ma quei tempi sono finiti. Un monitor o un TV di buona qualità, con un processore considerevolmente potente, sarà in grado di gestire l’intensificazione del contrasto senza per questo perdere dettagli. Quanto al lag, ai tempi in cui 50 millisecondi era il tempo di lag medio per permettere al LCD di elaborare l’input, chiaramente ogni ulteriore processo aggiunto creava un problema. Adesso, un buon monitor da gaming, da 144 Hz, supera raramente i 20 millisecondi anche nei casi peggiori, in cui è tutto acceso e connesso a una fonte particolarmente assorbente o lenta. Il lag dovuto all’intensificatore del contrasto non si nota, in queste circostanze, a meno che uno non abbia una sensibilità sovrumana!

Morale della favola

Il contrasto dinamico ha molteplici utilizzi, al giorno d’oggi. Monitor e TV presentano elementi in grado di processare dati ad alta velocità e l’intensificazione del contrasto migliora la qualità dell’immagine e rende i colori scuri più intensi di quelli normalmente emessi dai pannelli. Sui siti che recensiscono TV professionali, vedremo che la maggior parte raccomanda di attivare l’intensificatore di contrasto per un miglior effetto HDR. Questo perché i pannelli sono ancora prodotti basandosi su un rapporto di contrasto nativo che potrebbe essere troppo basso rispetto a quello richiesto dagli output molto accentuati del HDR.

Adesso basta avere paura del contrasto dinamico. Provalo! Se il risultato non ti piace, puoi sempre disattivarlo.

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