Rainbow Six Extraction: lo abbiamo provato su Xbox Series X e PC

Un elemento che salta all'occhio quasi subito è che il ritmo di Extraction è più pacato e meno tumultuoso rispetto a Siege. Le mappe sono più grandi e diversificate, comprese le aree urbane, i magazzini e le zone aperte. Tutte le missioni includono tre obiettivi principali, ma la squadra può fare un’estrazione in qualsiasi momento, semplicemente dirigendosi al punto d’estrazione, come in XCOM. Infatti il titolo è “Extraction”. I cattivi sono gli Archei, una razza sconosciuta di alieni che si sta espandendo in tutto il mondo. Una delle missioni principali è quella di scoprire di più su di loro, soprattutto sparandogli, ovviamente.

A differenza di Siege, con poche missioni di addestramento in solo, Extraction si può tranquillamente giocare in single-player. L’IA si autoregola e ci sono livelli più difficili. Scegli il più semplice (noi lo consigliamo a chi gioca in solo) e il ritmo di gioco sarà davvero ottimizzato. Non verrai travolto da un’orda di nemici, come in Back 4 Blood, a meno di non fare troppo rumore o problemi, caso in cui potresti ritrovarti in mezzo a qualche alieno. I gruppi di nemici possono essere difficili da gestire se si è da soli, ma se vieni sconfitto, l’operatore non muore ma viene neutralizzato e rimosso dalla lista fino a che... prova a indovinare... non viene estratto dalla zona di combattimento. 

In Rainbow Six Extraction trovi diciotto operatori di Siege, una sorta di universo parallelo o forse un sequel: la linea temporale in cui è ambientato Extraction è un po’ ambigua all'inizio. Immaginiamo che il roster degli operatori si riempirà con il tempo, ma noi comunque preferiamo rimanere con la nostra beniamina, cioè Yumiko Imagawa, alias Hibana. Come sempre, Hibana offre il giusto equilibrio tra combattimenti in mischia, a distanza, furtività e armi da fuoco. E ovviamente, con Extraction la posta in gioco è alta. Non si recupera la vita, quindi se Hibana viene neutralizzata, bisogna usare gli altri operatori per soccorrerla. Per Hibana si può fare, ma non è semplice, dato che l’IA aumenta la difficoltà e lo stato di allerta dei nemici nelle situazioni di salvataggio, a differenza delle normali missioni di ricognizione. Questo perché, probabilmente, gli alieni si aspettano di vedere arrivare più umani per salvare il compagno, o la compagna, che è K.O. 

Gli ambienti si possono distruggere come in Siege, cioè puoi sparare alle pareti e quelle cadono a pezzi, cosa molto appagante. C’è meno enfasi sulle barricate, ma forse perché gli alieni non seguono la logica dei nemici umani e sono molto più potenti. Possono sfondare muri, se vogliono, e per abbatterli serve molta più potenza di fuoco e proiettili di qualsiasi altra cosa in Siege.